Daniel Spoerri nato il 27 marzo 1930, a Galati, in Romania. Scappa dalle persecuzioni naziste con solo dodici anni, dopo una tragica e avventurosa fuga trova conforto in Svizzera. Dove sarà cresciuto dallo zio materno, professore all’Università di Zurigo, che divenne la sua guida intellettuale.
Daniel inizia studiando danza e diventerà il primo ballerino nel teatro di Berna, dopodiché incomincia l’attività di coreografo, di poeta e regista, iniziando così a prendere forma la personalità poliedrica che definirà il futuro percorso dell’artista. Entrando negli ambienti artistici e culturali più intensi ed inediti dell’epoca, nel 1956 mette in scena “Il desiderio preso per la coda” di Picasso, “La cantatrice calva” di Ionesco e “Il cuore a gas” di Tristan Tzara.

Violino di formaggio Gouda
Nel 1959 edita la rivista “Material”, il primo numero esce accompagnato da un foglio informativo con scritto: “questa rivista esige dal lettore un confronto ravvicinato con il materiale proposto, che altrimenti rischia di rimanere un’accumulazione più o meno insensata di parole“. I quattro numeri di questa rivista vengono considerati una sorta d’oggetto più che una rivista.
L’Edition MAT (Moltiplicazione Arte Trasformabile) progetto che prende forma dal fascino del concetto di riproducibilità dell’opera d’arte. Con lo scopo di riprodurre in serie ma a tiratura limitata, volendo rivoluzionare il mercato dell’arte dando la possibilità ad un vasto pubblico di possedere degli oggetti. I multipli non sono mere riproduzioni, quanto piuttosto “originali moltiplicati“, per lo più oggetti cinetici che coinvolgono allo spettatore attraverso movimenti e cambiamenti di prospettiva.
“Topographie anecdotèe du hasard” descrizione di una serie di oggetti sulla tavola della sua camera, ed evocazione di ciò che suggeriscono. con tale progetto parte la linea di ricerca che sarà il filo connettore della sua carriera portandolo ala Eat Art inventando i tableaux-pièges (quadri trappola).
Con Eat Art ricompare il concetto dadaista dell’artista che trasforma l’oggetto comune in opera d’arte, solo attraverso il ponte del suo gesto demiurgico. Trascorre un periodo a New York circondato dagli artisti del gruppo Fluxus.
Dopo anni di ritiro nell’isola greca di Symi, nel 1968 Spoerri inaugura a Düsseldorf il “Restaurant Spoerri“ diventando il suo laboratorio di ricerca e d’ispirazione.

Faux Tableau-piège Faux Mondrian, 2007, assemblaggio
L’artista dedica la sua vita all’arte sperimentando a 360° con il cibo, alla fine degli anni settanta crea le Nature Morte nel senso letterale includendo carcasse di animali nelle sue composizioni indicando l’ambiguità della sua arte di conservazione e la morte.
La vastità delle manifestazioni del percorso culturale della Eat Art viene confermata dalle numerose esperienze in ambito culinario, rappresentando il momento di più alta creatività di Spoerri in relazione al pubblico: “Restaurant della city Gallerie” a Parigi, “L’ultima cena” a Milano, sino al “Bistrot di Santa Marta” presso alla Fondazione Mudima nel 2014, dedicato alla santa patrona delle casalinghe, delle cuoche, delle domestiche, degli osti, degli albergatori e dei ristoratori. Dove trasformò lo spazio espositivo in un ristorante e presentò una serie di opere che raccoglievano utensili da cucina.

Manifesto festa AstroGastro, il menu veniva preparato “secondo punti di vista astrologici”.
Spoerri ha curato la comunicazione di eventi e mostre, ma anche di banchetti e di performance mediante manifesti ed inviti dove risalta l’influenza del movimento Fluxus. Organizzava cene a tema come “Hommage a Karl Marx” insieme agli studenti dell’Università di Colonia, dedicata al direttore omonimo a K.Marx. Le persone invitate vengono selezionate dall’elenco telefonico in funzione della corrispondenza del proprio nome con qualche personalità della musica, della letteratura, della filosofia o delle arti plastiche.

Sabine Schroer e Daniel Spoerri. Dal libro “Dieci modi per cucinare il cuore”, 1987. Litografia e acquerello.
Buongiorno, sto scrivendo la tesi proprio su questo autore.
Saprebbe dirmi dove ha trovato l’informazione in merito al foglio informativo uscito con il primo numero della rivista Material?
Grazie per la disponibilità
Ciao Alice, mi fa molto piacere sapere della tua tesi, Daniel Spoerri mi sembra un artista piuttosto interessante e anche abbastanza unico, infatti era poliedrico e ha sperimentato tantissime forme d’arte. Ho fatto una ricerca nel mio archivio di fotografie scattate durante la mostra e proprio li ho letto tutto ciò che poi ho raccontato sull’articolo.
Se avessi bisogno di qualche info in più, non esitare a chiedermi.
Un saluto e in bocca al lupo con la tua tesi.