Kati Horna, la fotografa anarchica con una maniera particolare di captare la realtà

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Si definiva a se stessa come una “operaia dell’arte”, non cercò mai la fama e aveva la capacità di rispecchiare nei suoi scatti l’integrità umana in qualsiasi situazione

Kati Horna, d’origine ungherese, sin da molto giovane si inserì nel mondo della rinnovazione concettuale, che proponeva una nuova cultura. Ai 19 anni andò in Germania dove si relaziono con il gruppo di Bertolt Brecht, scrittore antifascista, e il suo collettivo, che si era integrato a Berlino nel 1931 durante la salita del nazismo. Partecipo a diverse proteste popolari contro la dittatura, e in contemporanea si consolida la sua formazione intellettuale e artistica insieme ai considerati pionieri della fotografia moderna gli ungheresi: Làszlo Moholi-Nagy (membro e professore della Bauhaus) e Jòzsef Pécsi con cui imparerà la tecnica fotografica nella sua officina a Budapest nel 1932. Continua a leggere

Dalì e la simbologia del telefono aragosta

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Telefono aragosta, Salvador Dalì, 1936.

Un oggetto di desing surrealista, un’opera d’arredamento dedicata alla produzione di serie, frutto della concezione di Dalì, sia del telefono che dell’aragosta, come simboli della sessualità. L’artista ritiene che tali oggetti potrebbero rivelare i desideri segreti dell’inconscio, il telefono appare in altri dipinti della fine di 1930 come Mountain Lake (Tate Gallery). Continua a leggere

La Ricetta di Marilyn Monroe d’origine italiano

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Marilyn cucinando

E stata ritrovata una nota scritta per Marilyn, si tratta di una ricetta per il ripieno del pollo o tacchino, trasmettendoci una immagine dell’attrice molto casalinga e famigliare fino allora sconosciuta.

La particolarità della ricetta è la sua complessità sia per la quantità di ingredienti che per la laboriosità della preparazione è sorprendente dato che lei amava cucinare piatti semplici come la bistecca alla griglia, Continua a leggere

Play with Food, il Festival Artistico dedicato al Cibo

pwf4Play with Food è un festival dedicato interamente al cibo, frutto di una serie di bandi rivolti ad artisti, musicisti, fotografi, videomaker, coreografi e creativi di ogni disciplina. Apre le sue porte questo mercoledì 20 per concludere la 4 edizione del Festival domenica 24, a Torino.  Ci sarà una sezione Arte Visive con fotografia, istallazioni e video; Spettacoli Teatrali con aperitivo, Conferenze sul cibo, ma anche una nuova iniziativa le Underground dinner, cene in contemporanea in due location private accompagnate da performance, Continua a leggere

Le posate come stimolo delle emozioni.

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Cucchiaio della serie che stimola sensazioni disegnato da Jin Hyun Jeon

Uno studio dell’emozioni partendo dalle posate, la designer coreana Jin Hyun Jeon, considera che “manipolando le sensazioni, la esperienza del gusto si intensifica” ha creato una serie di cucchiai e utensili fatti in ceramica, plastica e argento che giocano con il colore, la forma, il peso, la consistenza e la temperatura.

La designer vuole fomentare il “pranzo cosciente“, Continua a leggere

Un tavolo con tecnoemozioni

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Tavolo intelligente

Se l’anno scorso germogliavano sotto il piatto delle olive o delle briciole d’erba, scivolava l’olio sopra e si bagnava con gocce di pioggia, ora trabocca salvia di spiaggia, nuotano pesci o balzano lepri… Hisia è un tavolo intelligente, uno schermo con sensori ed effetti speciali, la tela sulla quale Paco Romero (Madrid) lascia scorrere la creatività del suo laboratorio culinario. Lo chef della “Terraza del Casino” ha intensificato il menu di tecnobocados (tecnobocconi) nel suo laboratorio sensoriale (nascosto in una palazzina Continua a leggere

La donna che inventò l’astrazione

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Hilma af Klint

Nella discussione su chi fu il primo in arrivare all’astrazione, tanti sostengono che fu Mondrian, altri appoggiano a Malevich, a Kupkla, o a Delaunay. Ma in realtà la gran maggioranza afferma che il primo fu Kandinsky, l’artista stesso si autoproclama come autore del primo quadro non figurativo, che avrebbe firmato attorno al 1911. Ma Kandinsky non sapeva dell’esistenza di una sconosciuta’artista svedese che si era anticipata, rompendo con il linguaggio figurativo almeno cinque anni prima di lui. Continua a leggere

Marilyn Monroe e il cibo

marilyn-champagne Le sue bizzarre abitudini alimentari.

Datemi champagne e buon cibo e io sono in paradiso!”

Si dice odiasse i ristoranti, preferiva mangiare a casa sua e amava la cucina casereccia. L’unica cosa che ordinava fuori erano le spremute d’arancia, carote crude, uova e latte. La sua alimentazione era irregolare come la sua esistenza, dominata dalla fame con piatti miseri durante una dura infanzia e gli eccessi dei grandi banchetti da star di Hollywood. Continua a leggere