Cantabria, un mare di delizie

acciughe

Acciughe

Sei mesi sotto sale, un buon prodotto trasformato artigianalmente fa dell’acciuga cantabra un punto di riferimento. Possiamo trovare il prodotto crudo marinato (viene denominato “bocarte” o “boquerón”) come tapas nei bar. Una tradizione ereditata dai marinai siciliani che portarono con se nel XIX secolo.

Una cultura gastronomica emersa dall’interazione di due comunità nella stessa zona geografica, grazie alla messa in gioco della tecnica insieme alla materia prima di alta qualità in modo tale che viene fuori un prodotto di eccellenza.

I frutti di mare sono i protagonisti della tavola regionale, di ampia varietà e qualità, grazie alle fredde e limpide acque che li danno origine. Essempi sono le vongole (almejas y percebes), le cozze, granchi (nécoras y centollos), gamberi, aragoste (langostas y bogabantes).

Sono molto tipiche le “mariscadas” che offrono un’ampia varietà dei prodotti sopra elencati, in modo da degustare i vari tipi di frutti che offre questo meraviglioso mare.

La particolare zona geografica è ricca di fiumi abbondanti, che nelle conche alte e medie trova rifuggio il re della pesca fluviale, il salmone, e la delicata trotta terciada.

 thunnus alalunga

Uno dei grandi protagonisti è il “bonito del norte” una varietà di tonno bianco thunnus alalunga, con un peso minimo di 4 Kg pescato nella costa cantabrica mediante la tecnica artigianale di pesca con lenza, come è consuetudine della flotta vasca e cantabra, a differenza di quella francese o irlandese che utilizza la rete danneggiando così la qualità del tonno e altre varietà di pesce.

L’artigianalità e la semplicità definiscono il popolo cantabro e sono le qualità che troviamo nella gastronomia e nei prodotti tradizionali, come è il sorropotún, un piatto povero marinaio che consumavano quotidianamente i pescatori, si tratta di un particolare spezzatino a base di tonno e patate.

Nel caso vi incuriosite a inizio settembre si trovano numerose feste gastronomiche, come quella del Mozucu, a San Vicente de la Barquera, dove si cucina il “sorropotún” e viene distribuito gratuitamente a tutti i presenti. Se volete provare la ricetta a casa qua vi propongo una delle tantissime varianti:

 Sorropotun

Ricetta Sorropotún: (4 persone)

350 gr. di tonno fresco (thunnus alalunga)

600 gr. di patate

1 cipolla

2 carote

2 pomodori

Mezzo peperone rosso

Olio Evo

Sale

Tagliare il tonno a dadi, previamente pulito senza pelle e reste. Sbucciare e pulire le patate, e tagliarle a pezzi (ma molto importante la tecnica: non si devono tagliare e basta, il taglio finale invece che a coltello, il pezzo di patata viene strappato in modo tale che la patata offra una consistenza diversa al piatto).

Tagliare finemente la cipolla e farla soffriggere nell’olio d’oliva, sbucciare le carote e tagliatele, lavare i pomodori insieme al peperone e tagliarli a dadini incorporare tutto alla cipolla, si mantiene la cottura a fuoco medio finché si ammorbidiscono gli ingredienti, 15 minuti.

Mettere su una pentola 700 ml d’acqua a bollire dove posteriormente verrà inserito il soffritto di verdure insieme alle patate a pezzi e regolare di sale. Cuocere durante 10 minuti e aggiungere il tonno spezzato, con cura che venga coperto interamente di brodo coprite con un coperchio e lasciate cuocere durante 5 minuti, fatte attenzione di non cuocere troppo il pesce.

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